venerdì 11 novembre 2016

Tornando sempre allo stesso punto.


Tornando sempre allo stesso punto.

Quando quella cosa dentro ti mangia
togliendo a te ogni appetito,
quando tutti intorno ridono e gioiscono
ma non trovi divertimento in alcuna parola,
quando vedi la gente correre
e vorresti solo dormire...

Alzarsi al mattino perde nuovamente senso,
lasciando una voragine sempre più difficile da riempire,
ma ti senti in qualche modo obbligato a continuare.

Monotone giornate di pensieri disfattisti
e lucidi momenti di tristi discussioni,
messaggi supponenti e pressioni psicologiche;
la realtà non ti lascia in pace con te stesso,
ti costringe ad affrontarla ogni giorno.

Ricadi ancora nello stesso lago nero,
nuoti nel buio senza vedere dove vai
con il cuore che batte di paura e di freddo,
e non trovi niente a cui aggrapparti
per fermarti e riposare.

Con l'ansia d'un animale che ti morde i piedi,
o di perdere le forze e annegare nell'acqua scura,
nemmeno guardando in alto trovi il conforto della luna.

Quando vorresti che tutto cambiasse
ma niente dipende da te,
quando forse una soluzione potresti averla
ma non trovi come realizzarla,
Quando vedi uno spiraglio di luce
ma è sempre troppo lontano...

Non so ancora come si fa e ci ricado.

Carlo Capotorto.

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