sabato 3 dicembre 2016

Malessere quasi imposto

Malessere quasi imposto

Qualche volta strappare le pagine già lette non serve a niente,
perché tutto ciò che abbiamo letto e assorbito rimane comunque dentro
e senza via d'uscita continuerà a rimbalzarci addosso come inarrestabile pioggia.

E anche quando guardare lontano perde ogni sua poesia
tutto si trasforma in un'inutile danza senza musica e senza ritmo
fino a portarci seduti, con la testa tra le mani, a chiederci dove abbiamo sbagliato.

La scelta tra rincorrere il benessere e l'abbandonarci a questo trasandato mondo
non dovrebbe essere troppo difficile, tutti cerchiamo un sentiero più semplice,
ma se poi la consapevolezza della mancanza di senso prende il sopravvento
non è forse vero che le redini ci scappano di mano ed alla visione di un serpente
i cavalli corrono all'impazzata anche se un secondo prima passeggiavano lenti?

Non è possibile correre per sempre, questo lo sappiamo bene,
ma sarà molto difficile lottare una volta esaurite le forze per un folle galoppo,
quindi se proprio in quel momento di debolezza appare un nuovo pericolo
solo chi troverà risorse inumane rimarrà in piedi continuando avanti,
gli altri cadranno inesorabilmente verso la secca e dura terra.

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