lunedì 4 luglio 2016

Il viaggio di una vita - Parte 6: Il Vietnam

Il viaggio di una vita - Parte 6: Il Vietnam

Durante la permanenza a Taiwan abbiamo pensato una cosa geniale: dato che non vorremo separarci ancora per un po' iniziamo ad avvicinarci verso l'Europa e poi voleremo insieme in Italia! Tanto semplice che poi qualche intoppo c'è stato, ma non verrà fuori prima di altri due o tre racconti. Optammo per far visita all'ambasciata vietnamita, sembrava un bel posto per iniziare una nuova avventura, quindi una volta dentro firmammo qualche carta, pagammo i nostri visti e nell'arco di pochi giorni ritirammo i passaporti con un bell'adesivo gigante (grande quanto tutta la pagina) che ci permetteva la permanenza di un mese in Vietnam! Decidemmo che poi avremmo fatto tappa in Laos, poi Cambogia e infine in Thailandia dove Hsiü avrebbe fatto il visto per l'Italia. Ottimo piano vero?

Carlo Capotorto di Bergamo in viaggio per il mondo - Vietnam
Hanoi
Carlo Capotorto di Bergamo in viaggio per il mondo - Vietnam
Un pischello... 
Acquistammo un biglietto di sola andata per Hanoi, la capitale vietnamita, e all'aeroporto ci fiondammo nella macchina di un tizio che, senza licenza, faceva da taxi per la città. Ci portò in un hotel di un suo amico, bellissimo, con aria condizionata e tutte le amenità; una bella stanza doppia per 15 dollari americani (nel sud est asiatico si usano moltissimo i dollari americani come valuta internazionale, è sempre comodo avere qualche banconota di piccolo taglio per le emergenze ma ancor meglio è cambiare subito i soldi in valuta locale così da poter contrattare sul prezzo e non venire fregati dal cambio - poi torneremo sull'argomento). Rimanemmo un paio di notti in quell'hotel, giusto in tempo per renderci conto che eravamo in una zona della città piena zeppa di turisti, finché decidemmo che le nostre scarse finanze e la nostra voglia di immergerci nella realtà del posto dovevano avere la meglio: vagammo un'intera mattina finché trovammo un piccolo albergo per circa 7/8 dollari a notte (prezzo per camera doppia). Era economico, abbastanza in centro città, al quarto piano di un vecchio palazzo senza ascensore, senza aria condizionata né colazione inclusa e senza altri turisti bianchi: proprio quello che cercavamo.
Carlo Capotorto di Bergamo in viaggio per il mondo - Vietnam
Si mangia!

Girammo a piedi tutta Hanoi, sentendoci un po' come la ranocchia di Frogger quando bisognava attraversare la strada (il traffico è folle e le auto/moto non si fermano, le strisce pedonali ci sono ma praticamente è come se non esistessero), e cercammo di vivere la città il più possibile. Non capitò praticamente mai di mangiare al ristorante, non era quel che volevamo, quindi ci fermavamo ai tavolini che la gente locale piazzava per strada o sui marciapiedi e mangiavamo lì. Inizialmente è stato delirante perché non parlando la lingua del posto è difficile farsi capire da chi non è abituato ad avere a che fare con i turisti, quindi la prima volta ci siamo seduti, abbiamo provato a parlare un po' inglese con scarsissimi risultati, abbiamo mangiato quel che ci hanno portato e pagato quanto richiesto; solo dopo abbiamo trovato un modo migliore. Individuato il luogo che ci sembrava più adatto guardavamo cosa mangiavano le persone sedute, se ci piaceva attendevamo che finissero di mangiare e controllavamo quanto pagavano, dopo di ché ci sedevamo al tavolo e con i soldi in mano puntavamo la ciotola desiderata. Funziona sorprendentemente bene. In questo modo non ci sono fraintendimenti, mangi quel che vedi sugli altri tavoli e paghi il giusto. 

Carlo Capotorto di Bergamo in viaggio per il mondo - Vietnam
Un po' di frutta?
Carlo Capotorto di Bergamo in viaggio per il mondo - Vietnam
Ha Long Bay

Già dopo pochi giorni capimmo che in Vietnam (almeno, quello che abbiamo vissuto noi) i turisti sono galline dalle uova d'oro e bisogna contrattare il prezzo di qualunque cosa, davvero. Se ti chiedono 10 dollari per una Lonely Planet (fotocopiata ma perfetta) contrattando arrivi tranquillamente a 4 dollari... è il primo esempio che mi viene in mente ma potrei farne davvero tanti altri. E questo è uno dei motivi che non mi hanno fatto gustare il paese fino in fondo, mi ha fatto sembrare la maggior parte degli abitanti incontrati degli stronzi che ti vogliono fregare sempre e comunque. Ci sta, un po', che i vietnamiti non vedano di buon occhio i bianchi e quindi cerchino di spennarli, ma ogni tanto la situazione sfuggiva davvero di mano. 

Carlo Capotorto di Bergamo in viaggio per il mondo - Vietnam
Trekking in Ha Long
Per il resto nulla da dire, la capitale, come tutte le grandi città, è un delirio di motorini, bici, persone e automobili in qualunque vicolo e strada; sempre affollatissima e urlante. Noi ci cacciavamo spesso in quartieracci e zone poco raccomandabili quindi non ci siamo stupiti quando siamo stati seguiti, quando dopo mangiato due tizi pretendevano un montone di soldi in più del giusto prezzo o quando la gente cercava di venderci sostanze di dubbia provenienze; ma faceva tutto un po' parte del gioco. 

Scovata l'ambasciata del Laos facemmo il visto e via, ci imbarcammo in un'agghiacciante tour organizzato per Ha Long Bay. Decidemmo per quella soluzione perché, tutto sommato, sembrava la più semplice (altrimenti dovevamo cercare qualche pescatore, affittargli la barca e organizzare tappe, altri trasporti, trekking, ecc...). Passammo un paio di notti in barca con cibo e vista mozzafiato della baia, ci arrampicammo nella giungla per un trekking allucinante (la settimana prima nello stesso posto ci fu una tempesta e parecchi turisti morirono tra i monti...) ma dei giorni davvero belli. Sulla stessa barca turistica incontrai anche una coppia di italiani e, dopo parecchio tempo che non parlavo altro che inglese, è stato quasi bello tornare a parlare la nostra lingua per qualche ora

Carlo Capotorto di Bergamo in viaggio per il mondo - Vietnam
Ha Long Bay


Carlo Capotorto di Bergamo in viaggio per il mondo - Vietnam
La fortezza di Hue


















Carlo Capotorto di Bergamo in viaggio per il mondo - Vietnam
Il confine tra Vietnam e Laos
Carlo Capotorto di Bergamo in viaggio per il mondo - Vietnam
Il mercato a Hue
Rientrati sulla terraferma prendemmo un bus locale (non turistico, con soli autoctoni, senza aria condizionata o finestrini fighi o bagno o tv, una sorta di vecchia corriera insomma) in direzione di Hue e del suo fiume dei profumi (niente di speciale, davvero). Ok, un giretto al mercato, al vecchio palazzo/museo del regno, qualche mangiata qua e la ma una tappa di pochi giorni basta e avanza. A questo punto è passato già quasi un mese e non riusciremo a visitare Ho Chi Minh, quindi ci dirigemmo verso il Laos, ovviamente usando il mezzo più scomodo ed economico possibile: il bus. Il problema era che il Mekong (il fiume che taglia l'Asia) straripò giusto qualche giorno prima e il bus era stato riempito di sacchi di sabbia da scaricare all'arrivo... lungo tutto il corridoio erano stati posizionati grossi sacchi di sabbia, così come sotto ogni sedile e il lungo viaggio l'ho fatto tutto con le ginocchia in bocca. Passammo la notte in bus fino al confine dove poi aspettammo che le guardie iniziassero a lavorare, si paga una mazzettina di un dollaro in uscita, un chilometro a piedi fino all'altra dogana e un altro dollaro per entrare. Poco dopo arrivò il bus che ci portò fino a Vientiane, la capitale del Laos, ma questo amici lo leggerete nel prossimo capitolo!

Continuate a seguirmi per scoprire com'è andata a finire questa lunga e improvvisata avventura!

Carlo "Charlie" Capotorto.

Nessun commento:

Posta un commento