giovedì 9 aprile 2015

Segretamente (il racconto di mezzo)

Segretamente (il racconto di mezzo)


Il quinto racconto di Bergamo in blue è il più corto, solo poche pagine per schiantarsi contro vecchi ricordi e sbattere la faccia su di un amore segreto ma non troppo. Tante volte nascondiamo i nostri sentimenti alla persona amata per colpa di una paura folle di essere rifiutati e venir conseguentemente trascinati (per l'ennesima volta) in fondo al burrone...ed ecco che il nostro protagonista, impacciato come pochi, o forse proprio come me, cerca un approccio verso Anna, una ragazza conosciuta all'epoca delle scuole superiori e ronzante tutt'ora nella sua vita.

"Anna cammina come sempre in via S. Bernardino,
tranquilla e spensierata, bellissima...io invece, sempre sul
lato opposto della strada, la guardo mordendomi le labbra.
Ogni volta che faccio questa strada non posso non
domandarmi chi abbia inventato e posizionato questi
lampioni sul marciapiede, troppo vicini alle case per poter
camminare con l'ombrello senza incastrarsi, troppo stretti
per poter camminare in due...certo, io sono da solo, ma se
un giorno volessi passeggiare con qualcuno al mio fianco
sarebbe impossibile e...mi sto perdendo via...eccola di
nuovo che assapora la sua solita colazione. Sono carico.
Attraverso la strada e velocizzo il passo per cercare di
raggiungerla, sono abbastanza vicino da distinguerne il
profumo quando noto..."

Devo purtroppo lasciarvi con una frase sospesa così da non svelarvi troppo, altrimenti finirei con il postare su questo blog l'intero libro...! 

Quel che vi posso dire però è che questo racconto, come tanti altri, procede lento tra le insidie di Bergamo, in questo caso i pali della luce di via S. Bernardino (provate a camminare in due sul marciapiede, davvero, non riuscirete), mettendo alla luce una realtà a molti sconosciuta, mostrando un arredo urbano fatto da ostacoli più che da aiuti. Forse proprio questo ostacolare il cittadino da parte delle strutture indurisce lo scudo che tante persone ancora portano: non ricevendo alcun aiuto dalle strutture perché mai potrei riceverne da completi sconosciuti? Vi potrei solo dire di lasciarvi andare, vivere più spensieratamente e senza troppe paranoie ma se siete qui a leggere quel che scrivo e avete letto (e capito) il mio libro beh, non c'è bisogno di alcun ulteriore consiglio.

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