giovedì 12 marzo 2015

Elaja, il secondo racconto di Bergamo in blue

Elaja, il secondo racconto di Bergamo in blue


Ah, Elaja...la decisione di inserire questo racconto in Bergamo in blue è stata difficoltosa ma alla fine ha prevalso la follia di questo ventenne con qualche rotella fuori posto e delle sue improbabili chiacchierate con "il dottore".

Già dalla nascita Elaja venne accolto in malo modo, un destino avverso che lo perseguiterà fino alla sua fine, abbandonato dai genitori perché diverso crescerà tra tossici, malati mentali e prostitute che tutto sanno fare tranne che prendersi cura di un neonato. Crescerà così nella semplice libertà di un mondo malato, sviluppato dentro la sua mente divenuta negli anni un groviglio di polvere, gomme da masticare e genialità...e rinchiuso in un ospedale seguiremo deliri come questo:


- "Vero Elaja, le persone talvolta si comportano in
modo molto peculiare. E trovi che anche gli altri detenuti si
comportino in modo strano? Magari in modo strano verso
di te?
- "Si, si, si, si comportano in modo strano, non
peculiare, non raccolgono pecunie, sono un fiore vero? Le
pecunie? Beh comunque si, si comportano come se fossero
chiusi fra queste mura, senza speranza, come se non
potessero uscire. Fanno i duri quando invece sono molli,
specialmente i ciccioni. Cercano di colpire i deboli. Sa
dottore che ogni sette anni le cellule del nostro corpo si
rigenerano completamente? Ogni sette anni vuol dire che
domani sarò una persona nuova, farò sette, quattordici,
ventuno...farò ventun'anni! Non c'è un paese dove si
diventa maggiorenni a ventun'anni? Qui ne bastano diciotto
giusto? Ormai sono maggiore, maturo, quasi marcio non
crede? Nemmeno io credo, non credo ci sia un credo
giusto, migliore, non credo in dio, che abbia la "d"
maiuscola o minuscola..."

Divertente? Assurdo? Incomprensibile? Per il nostro Elaja è normalità...ma tutto questo sta per cambiare, la fuga ormai è imminente...cosa succederà al nostro piccolo, folle eroe? Per scoprirlo, mi spiace, ma anche in questo caso vi saluterò dicendovi che...dovrete comprare il libro, non posso certo raccontarvi la fine!

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